Educare il cuore e la mente: una questione sempre più urgente

Negli ultimi anni le condizioni di bambini e ragazzi sono peggiorate. Abbiamo visto intensificarsi sempre di più la loro rabbia, la difficoltà di concentrarsi, di rimanere fermi e l’ansia.
In questo momento il ruolo delle istituzioni educative è stato considerato cruciale nell’insegnare ai giovani le competenze di speranza, ottimismo, resilienza e benessere. È importante cominciare a prendersi cura del loro mondo interiore, del loro cuore e della loro mente, altrimenti qualsiasi contenuto sarà difficile da insegnare.

Cos’è l’Educazione Positiva

È proprio qui che entra in gioco l’Educazione Positiva che mira a promuovere il funzionamento ottimale e il benessere fisico ed emotivo degli studenti, incoraggiandoli a fiorire. In questo modo, è possibile prevenire disagi psicologici, sviluppando, al contempo, apprendimento e pensiero creativo.
Tale approccio presta attenzione alle qualità positive, ai punti di forza del carattere, dell’autostima e dell’autoefficacia, che rappresentano la chiave fondamentale per incrementare non solo le competenze scolastiche bensì anche quelle emotive, sociali e mentali. Si tratta quindi di un’educazione rifiorita, che si focalizza prevalentemente sui bisogni fondamentali della persona.

Cosa si impara con l’Educazione Positiva

Con le nostre attività di Educazione Positiva mettiamo al primo posto la pratica. Bambini e ragazzi impareranno piano piano a:
•Conoscersi meglio e a gestire le loro emozioni e i loro impulsi
•Stabilire e conseguire obiettivi positivi
•Prendere consapevolezza del loro corpo e della loro mente
•Tornare in uno stato di equilibrio quando si verificano situazioni stressanti
•Esercitare l’attenzione e la concentrazione
•Ridurre la rabbia e la frustrazione
•Aumentare l’empatia e la compassione verso se stessi e gli altri
•Comunicare con gentilezza anche in situazioni di tensione
•Impegnarsi a livello sociale

Il modello Perma

L’Educazione Positiva si ispira al modello PERMA dello studioso Martin Seligman (figura 1). Tale modello sostiene che possono essere individuate cinque dimensioni che contribuiscono al benessere generale:
1.Le emozioni positive (positive emotions): presuppongono un aumento delle emozioni positive e dei sentimenti edonici di felicità come ad esempio il sentirsi gioiosi, soddisfatti, felici e grati;
2.L’impegno (engagement): si riferisce alla connessione psicologica, che implica un’intensa concentrazione e impegno verso le attività che vengono svolte (ad esempio sentirsi assorbiti, interessati e impegnati);
3.Le relazioni positive (relationships): includono il sentirsi socialmente integrati, curati, sostenuti dagli altri e, al contempo, soddisfatti delle proprie connessioni sociali;
4.Il significato (meaning): implica la ricerca dell’appartenenza a qualcosa di più grande di se stessi, credendo che la propria vita abbia valore;
5.La realizzazione (accomplishment): prevede la definizione e il raggiungimento di specifiche mete e obiettivi, comportando così un aumento delle proprie abilità. Perciò, tale dimensione si riferisce anche ad un aumentato senso di competenza, padronanza, efficacia e autonomia.
Il fine che accumuna tutti e cinque i punti sopracitati è consentire alle persone di fiorire, ossia di mettere in atto nel migliore dei modi le proprie potenzialità e di raggiungere la massima espressione di sé e dei propri talenti.
Numerosi studi hanno evidenziato che, riconoscendo e utilizzando i loro punti di forza, bambini, adolescenti e adulti non solo sono riusciti ad ottenere risultati positivi, ma hanno anche raggiunto un maggior livello di benessere, autoefficacia, resilienza, impegno e, di conseguenza, un minore grado di ansia e stress. In questo modo, gli studenti hanno la possibilità di maturare le competenze necessarie per fronteggiare al meglio le sconfitte e le prove incontrate durante il percorso, in tutti gli ambiti della vita quotidiana e scolastica.
Dal momento che il benessere simboleggia un costrutto importante ed essenziale quanto la promozione del rendimento scolastico, la nostra mission è dunque quella di insegnare le competenze emotive e sociali alla pari di quelle cognitive, ovvero delle discipline scolastiche.

Bibliografia

Seligman, M. E. P. (2003). Positive psychology: Fundamental assumptions. The Psychologist, 16 (3), 126–127.